Edugreen: merenda a Km 0

Data: 28/03/2023

di Valeria Iannuzzo

Gli orti didattici del “Roncalli” diventano  un importante strumento di apprendimento, attraverso il quale gli studenti imparano facendo con le proprie mani.

“L’Europa chiama e Grotte risponde”, è lo slogan coniato dal Dirigente Scolastico di Grotte e Comitini, Antonina Ausilia Uttilla, per ribadire l’impegno del “Roncalli” nel recepire le occasioni di crescita e di sviluppo che la comunità europea riserva alle scuole.
Lo scorso dicembre, infatti, con i fondi erogati dalla prima azione del PON “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo”, nei Plessi della scuola primaria, Sciascia e Roncalli, sono stati inaugurati orti didattici, innovativi e sostenibili.
Gli orti didattici, come da progetto, sono diventati nuovi luoghi di apprendimento: scienze, storia, educazione civica, ma anche lingua inglese ed educazione artistica hanno fornito argomenti utili per le attività interdisciplinari proposte, affinando conoscenze e competenze degli studenti della nostra scuola. L’obiettivo primario di tutte le discipline coinvolte è stato promuovere innanzitutto una cultura basata su stili di vita più salutari e fornire agli studenti le basi per l’educazione ambientale.
Per quanto ambizioso possa sembrare il progetto, vivere la propria quotidianità a contatto con un orto aiuta ad assimilare in maniera naturale quei contenuti e quei comportamenti che mediati da un libro di testo o dalle semplici parole degli insegnanti risulterebbero lontani, a volte poco interessanti e motivanti.
Non è stato raro in questi mesi che gli studenti richiamassero l’attenzione dei docenti sullo stato di crescita dei loro ortaggi, sulla carenza di acqua, o sulla presenza di qualche insetto nell’orto.
“Sono trascorsi quasi tre mesi dall’inaugurazione dell’orto didattico del Roncalli. – racconta Emilia Carlisi, docente di scuola primaria – Dopo tanta attesa, finalmente, i bambini hanno potuto raccogliere e assaporare le lattughe biologiche del loro orto. Parecchia l’emozione degli alunni che per la prima volta raccoglievano con le loro piccole mani le verdure curate con amore, pazienza e costanza. Le foglie di lattuga sono state distribuite a tutte le classi per condire i panini. Una merenda che i bambini hanno assaporato apprezzando il profumo, la freschezza e la fragranza di un prodotto ecologico appena raccolto.”
La merenda a Km 0 è stata certamente la parte più divertente dell’intero percorso. Nessuno dei nostri studenti si è tirato indietro. Tutti hanno farcito il proprio pane con le freschissime foglie di lattuga, insaporite a piacimento con olio d’oliva del nostro territorio.


“L’orto didattico rappresenta per i piccoli uno strumento di educazione ecologica in grado di far capire quelle che sono le radici del cibo e della vita. – continua  Emilia Carlisi –  Coltivare un orto consente inoltre di imparare facendo, di sviluppare la manualità, di sviluppare il concetto del prendersi cura e nell’era della velocità, dove tutto è possibile con un click, insegna loro ad aspettare.”
L’orto didattico diventa, pertanto, un importante strumento di apprendimento, attraverso il quale gli studenti imparano facendo con le proprie mani. Inoltre aiuta a sviluppare una pratica messa in essere nelle relazioni: “prendersi cura di”. Gli studenti sono mossi dall’interessamento, si occupano di qualcosa di essenziale per la sopravvivenza di un altro essere vivente.
E poi, imparano ad aspettare. E questo è veramente importante, perché i nostri studenti vivono la loro quotidianità in una società in cui la velocità viene vista come valore aggiunto, dove chi è più lento rischia di rimanere troppo indietro, di diventare una zavorra. Imparare ad aspettare ridurrebbe l’ansia di dover andare ad ogni costo veloci, l’ansia di rincorrere il tempo, l’ansia di sapere tutto e subito.
Una volta raccolte tutte le lattughe, gli orti del “Roncalli” dovranno essere preparati per ospitare nuove piantine.
“Si potrebbe pensare ad erbe aromatiche come salvia, rosmarino, origano e menta. – spiega Lina Zucchetto,docente di scuola primaria Il nostro orto deve essere in grado di resistere alle temperature estive e alla carenza di acqua. Queste piante, che ben si adattano al nostro clima, avrebbero buone possibilità di crescere durante l’estate, cosicché a settembre i nostri studenti possano trovare il loro orto ancora in vita.”